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Naufraghi



 
 

Prima d'aprir un occhio ascolto per minuti - o forse ore, non so - un lieve fruscio, armonioso. Un suono amico a confronto del fragore minaccioso di onde ostili, ossessive. Ricordo vertigini confuse e la morte sfuggita perché non mi ha abbandonato nemmeno per un istante un disperato desiderio di sopravvivenza.

Il ritorno in me inizia dopo altro tempo dal risveglio. Il calore del sole sul dorso delle mani brucia. Sento i polpastrelli delle dita poggiare su qualcosa di solido che solido non è, mi rendo conto d'essere bocconi sulla battigia d'una spiaggia. Tocco sabbia granulosa; l'acqua d'una timida risacca la rimuove a ogni passaggio.

La salsedine ha incollato le mie palpebre. Riesco infine a sollevarle e metto a fuoco, a pochi centimetri dal mio viso, la schiuma della risacca. Mi accarezza dolcemente, cancellando poco a poco un terrore ancora presente.

Il terrore di quando onde-mostro m'hanno aggredito, in cento, in mille. Sovrastavano il piccolo catamarano aumentando di furia, alleate alla rabbia del vento. E mi hanno vinto, infine, rendendo impossibile il governo dell'imbarcazione.

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Sorpresi da una tempesta, due giovani - un italiano e una americana, insieme in vacanza - naufragano col loro catamarano sulla costa di un'isola apparentemente disabitata delle Cicladi. Su quel mare mitico e domestico, culla di civiltà, barche, navi, caicchi incrociano ogni giorno e in gran numero portando in giro legioni di turisti. I soccorsi non possono tardare. Invece i giorni passano invano, e Tom e Jo dovranno accorgersi che quell'isola non è come tutte le altre.

   
 

Splendida, luminosa, eppure angosciosamente ostile, è terra di prodigi, alcuni forse anche favorevoli, altri sgradevoli, tutti inquietanti: i due naufraghi, per esempio, non sono soli. Gli abitanti, che paiono uscire dal nulla, da remoti recessi del tempo, costituiscono il mistero più sorprendente, perché proclamano identità assurde e suggeriscono ai due naufraghi le ipotesi più diverse. Chi sono? Mentono? perché in fuga? O pericolosi membri di una setta segreta? Gli interrogativi si sommano anche perché dall'isola i due vorrebbero tentare una fuga; ma si accorgono che dall'isola l'evasione è impossibile, tempeste e squali lo impediscono, come barriera magica insuperabile.

 

Naufraghi è un romanzo di mistero, d'avventura, d'amore. Il mistero può apparire indecifrabile e l'avventura svilupparsi oltre i confini della realtà, ma la vicenda dei due giovani protagonisti, ora sconvolti, ora stupefatti, ora pronti a prendere in considerazione affascinanti miti mediterranei, ma sempre testardamente decisi a far valere la propria ragione, trasforma il racconto fantastico in una cronaca vera e incalzante.

Il lettore ritroverà in questo romanzo, sorprendente, il fascino magico di Cacciatori di Navi e il senso dell'ignoto di Cielo Verde.

E in un luogo dove può accadere di tutto, può capitare perfino di sapere come avvenne il naufragio della "Semillante" nel 1855, chi navigò con Paolo di Tarso nel I sec. d.C.; e anche di scoprire perché non leggeremo mai il seguito de "Il piccolo principe".

  
 

Ma soprattutto, sull'isola misteriosa, la cui solitudine sembra sia difesa da forze d'origine sconosciuta, dopo l'infinita angoscia di non sapere neppure se si è ancora vivi, ai protagonisti accadrà il miracolo più profondo, quello di perdere e di ritrovare l'amore.